mercoledì 20 novembre 2013

Vitis vinifera: la saba. Mosto ristretto.


Ancora un pentolone pieno di mosto, che fare?
Avevo pensato di fare la gelatina d'uva, ma poi, data la mia passione per lo sciroppo d'acero e il miele di castagno, ho deciso di fermarmi allo stadio "sciroppo" da utilizzare sulla ricotta fresca, sul gelato...è buonissimo!!



Ingredientiuva e tanta pazienza.


Perché da circa 8 litri di mosto si arriva ad ottenere un mezzo litro di sciroppo denso scuro e dolce, con un vago retrogusto caramellato.: la saba! 

E' un ingrediente indispensabile per confezionare e lucidare il pane di natale, un dolce che mia nonna faceva ogni anno e la vede impastata con farina, frutta secca e una composta di frutti misti chiamata "savor".
Visto che avevo tanta uva e una dose di pazienza fuori dal comune, sarà il regalo di natale per le amiche appassionate di cucina. 

Procedimento:
Come per i sughi, si mette il mosto appena spremuto in una pentola e lo si porta a bollore schiumando continuamente, in modo da eliminare ogni residuo che viene a galla.




Poi si lascia bollire a fuoco dolce fino a che il liquido si riduce di più della metà. 



A quel punto l'ho trasferito in un tegame più piccolo antiaderente e ho continuato la cottura fino a quando il liquido è diventato vischioso e una goccia impiegava qualche second prima di scendere dal cucchiaio. Un'altro metodo è quello di far cadere una goccia su un piattino tenuto in frigo e controllare se la goccia si solidifica e fa la grinza spingendola col dito. 


Non l'ho pastorizzato, lo conservo al buio in una dispensa fresca, in una bottiglia di vetro,l'alto tenore di zucchero impedisce che si formino muffe o marciumi senza bisogno di pastorizzarla.
Buona fortuna!
Isy

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