domenica 30 dicembre 2012

Le basi scientifiche della tradizione: cibo come medicina


Quando ho iniziato a studiare alimentazione ed i cibi in modo approfondito, sono rimasta stupita da:
· quante cose ignorassi sugli alimenti
· quante cose il mio corpo sapesse da solo senza bisogno di averle mai lette o sentite
· quanto il modo di trattare e preparare gli alimenti che si è evoluto in centinaia di anni di storia umana in tutti gli angoli del mondo abbia sempre un motivo ben preciso, non solo collegato alla necessità di rendere un cibo buono o commestibile.


Ognuno di noi ha un cibo che proprio non può nemmeno vedere, una predilezione smodata per altri e una passione organolettica che proprio non va d’accordo con il suo benessere. Io ad esempio adoro lo stracchino, tanto che ad un certo punto, senza nemmeno rendermene conto, lo mangiavo quasi ogni giorno. Subito dopo crollavo in una sorta di catalessi sonnolenta dalla quale mi riprendevo difficilmente, ma è così buono!!! Quando ho iniziato a preoccuparmi della mia salute e, ho deciso fare un esame delle intolleranze alimentari, la prima domanda che mi è stata fatta è stata: mangi molto stracchino? Ehm...
Ho poi scoperto che lo stracchino contiene casomorfine in quantità maggiore degli altri latticini (si sa che la tazza di latte caldo aiuta a dormire ed è a causa di questi oppiacei naturali) e soprattutto che mangiare troppo qualunque alimento fa male alla salute. 

La banana non è certo un frutto velenoso, ma provate a mangiarne 4 o 5 al giorno e vedete cosa succede…

Tempi e modi di cottura, fermentazione, lievitazione, ammolli, e molte altre azioni che abbiamo spesso visto compiere con pazienza dalle nostre nonne, hanno sempre un effetto benefico sulla potenzialità degli alimenti di mantenerci in buona salute e di nutrirci, non soltanto di farci godere del piacere del cibo. 

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Oggi si tende a sottovalutare l’importanza di tante azioni che l’essere umano da centinaia di anni compie spesso inconsapevolmente, unicamente perché un adulto gli ha insegnato che era la cosa giusta da fare, come qualcuno aveva fatto con lui. Oggi ci permettiamo di pensare che in passato facessero le cose in quel modo perché avevano tempo da perdere o troppo tempo libero da occupare. Viaggiando, mi sono resa conto di come i costumi e le tradizioni di tutti i paesi nascondano la conoscenza vera della specie umana, quella che ha permesso a noi tutti di sopravvivere e di sviluppare la nostra cultura, influenzata pesantemente dal clima e dall'ambiente del luogo.




Negli anni del consumismo, dei cibi pronti e della fretta, questi passaggi ci sembrano inutili, dettati unicamente dalla disponibilità di tempo che avevano in passato o che hanno in luoghi poco “civilizzati” che io tradurrei come luoghi in cui ancora il tempo è scandito dalla natura e dai bisogni dell’essere umano e non dall'orologio impazzito di una società stressata e stressante.

Quei gesti inconsapevoli legati a ciò che insegnarono loro le generazioni precedenti, nascondono dunque un patrimonio sconosciuto di conoscenze che la scienza nel tempo ha confermato e spesso venduto come scoperte “moderne”. E uno dei tanti compiti importanti delle donne, che passavano tanto tempo in cucina e conoscevano gli alimenti e la natura, era quello di prendersi cura della salute della famiglia anche in cucina, preparando i cibi con i modi e i tempi giusti. Perché un pane lievitato in 5 minuti e uno di pasta madre che ha lievitato tutta la notte ed è stato curato con attenzione ha sicuramente un effetto diverso sul nostro organismo. La dice lunga su questo l’enorme diffusione di intolleranze ed allergie al levito ad esempio, e a tanti altri alimenti che consumiamo in modo errato perché non abbiamo tempo per curare la nostra alimentazione, e dunque noi stessi. Per farlo non c’è bisogno di ritirarsi dal lavoro e dedicarsi solo al cibo, ma di dedicare tempo ed importanza alla sua preparazione, piuttosto che alla tv ad esempio.
I vegetali sono i migliori amici della nostra salute ad esempio, ma come molti amici vanno conosciuti in modo approfondito per esserne sicuri. 

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Le piante contengono spesso principi attivi, enzimi, oli essenziali, prodotti secondari del loro stesso metabolismo (flavonoidi, alcaloidi, glucosidi, tannini, terpeni…) che possono interferire con l’assimilazione dei principi nutritivi, dare origine ad allergie, disturbi localizzati all'intestino oppure sintomi come le emicranie, sonnolenza, anemia...
Nel tempo tratterò questi argomenti nei vari articoli del blog.
Isy

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